“Era il 1952 e io non volevo più dipingere. Avevo studiato tutti i grandi, da Picasso a Matisse. Da Mirò a Pollock. Pensavo: tutto è stato fatto, ormai. Poi una mattina, uscendo dal mio piccolo studio di Roma, vidi i muri della città tappezzati totalmente da questi manifesti strappati. Erano per lo più affissioni pubblicitarie e locandine di film americani. Avevano una forza enorme, dei colori meravigliosi…” [Mimmo Rotella 1918-2006]
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IL “PREMIO MIMMO ROTELLA” AL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA 2012
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